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  • Categoria: Malattie sessuali
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Proctiti ed enteriti

Studi condotti negli ultimi 15 anni hanno chiaramente documentato I'aumentato rischio di infezioni intestinali e rettali (enteriti e proctiti) nell'uomo omosessuale e bisessuale. Giardiasi, shigellosi, salmonellosi, infezioni da Campylobacter, amebiasi ed altre infezioni parassitarie intestinali sembrano tutte essere trasmesse sessualmente tra i maschi omosessuali talora con elevatissimi livelli di incidenza. Queste infezioni si sono rapidamente diffuse tra la popolazione omosessuale in virtù dei contatti multipli spesso anonimi, di tipo anale, come anche delle pratiche sessuali che comportano contatti oro-anali. Questi comportamenti si sono modificati radicalmente negli ultimi 10 anni, dopo l'avvento della infezione da Hiv e dell'Aids. Al pari delle enteriti, la proctite è divenuta tra gli omosessuali un problema frequente. I primi studi attribuiscono la proctite al trauma legato al rapporto anale. Tuttavia studi microbiologici hanno dimostrato la presenza di germi ben precisi quali cause delle proctiti. I più frequenti sono il gonococco, il virus dell'Herpes simplex 2, la clamidia, il treponema pallidum, il Campylobacter. La proctite si osserva in uomini che si sottopongono a rapporti passivi con uomini che abbiano in sede uretrale una infezione ad opera di uno dei germi elencati. Nel 40% dei casi sono presenti più germi contemporaneamente e i sintomi sono aspecifici per i diversi germi in causa. La sintomatologia della proctite è rappresentata da dolore rettale, bruciore, senso di tenesmo rettale (stimolo a defecare), secrezione anale purulenta, sanguinamento alla defecazione. L'enterite è caratterizzata da diarrea a volte ematica, dolori crampiformi addominali, nausea e raramente vomito, meteorismo addominale. La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente, sulle sue abitudini sessuali, sulla identificazione dello o degli specifici germi in causa tramite l'isolamento delle feci. La terapia delle proctiti ed enteriti del maschio omosessuale non si discosta da quella delle forme acquisite per via non sessuale. E' importante il trattamento dell'eventuale partner abituale e i consigli del medico.

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